Supplì di riso

Supplì di riso, finger food tipico della tradizione romana
Il supplì di riso è un finger food tipico della tradizione romana. Nelle pizzerie romane (e laziali) si trova ovunque, ma nel resto d’Italia è poco diffuso e spesso viene confuso con l’arancino/arancina siciliano.
Supplì: un po’ di storia
La leggenda metropolitana del soldato Napoleonico
La leggenda metropolitana racconta che il nome “supplì” derivi dal francese. Infatti, si racconta che un soldato napoleonico, mangiando una delle crocchette di riso, avrebbe esclamato “Surprise!” alla vista della mozzarella filante all’interno.
La vera storia del supplì
Molto probabilmente, il supplì viene dalla Francia in quanto l’espressione “en surprise” si usa nella cucina francese per indicare tutti i tipi di crocchette (o pezzi di carne) ricoperti di pangrattato.
Quello che sappiamo per certo è che il supplì appare per la prima volta nel 1847 sul menu della Trattoria della Lepre (in Via Condotti) con il nome “soplis di riso”

La prima ricetta
Ad oggi, la ricetta del supplì più antica che ci è pervenuta risale al 1929: sul celeberrimo libro di cucina “Il Talismano della felicità” di Ada Boni.
Secondo questa ricetta, i supplì si preparano utilizzando un riso da risotto (carnaroli o arborio) bollito in acqua salata, fatto raffreddare e successivamente condito con sugo di carne, parmigiano e uova crude, con all’interno regagli di pollo e carne macinata di manzo cotti a parte, funghi secchi e un paio di dadini di formaggio fresco simile alla mozzarella. Il supplì viene poi passato nel pane grattugiato e fritto in olio bollente.
Il supplì oggi
Come vi accennavamo, il supplì di riso è un finger food tipico della cucina romana che si trova ovunque nella capitale e nel Lazio.
Quello più diffuso (in quanto “tradizionale”) è quello con il sugo al ragù (o comunque di carne). Ma, dal momento che il supplì è tipico della tradizione romana, è molto facile trovare le varianti: cacio e pepe, carbonara, amatriciana e gricia.
Ma noi amiamo anche la variante con il cosiddetto “sugo finto” (e cioè senza carne).
In conclusione…
In conclusione, anche noi abbiamo provato a fare i supplì (e il risultato non è stato male!). Per farli, abbiamo seguito queste due ricette:
Ma potete seguire anche quella di Giallozafferano e quella de Il Cucchiaio d’Argento, o semplicemente quella che faceva vostra mamma/nonna (sì, se siete romani, siamo sicuri che vostra mamma, o vostra nonna, li faceva!)
Buon appetito!


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